I falsi miti intorno alle civiltà precolombiane

Fonte:Europa Oggi

La leggenda nera sugli Spagnoli in America
      Scritto da Vittorio Messori


sacrificio_azteco.jpgLe denunce di Bartolomé de Las Casas (frate domenicano che si rese paladino degli indios, ndr) sono state prese radicalmente sul serio dalla Corona spagnola e l'hanno spinta a promulgare leggi severe a difesa degli indios e poi addirittura ad abolire l'encomienda, la concessione temporanea delle terre ai privati, con grave danno dei coloni.

Sentiamo Jean Dumont: «Il fenomeno Las Casas è esemplare in quanto porta una conferma del carattere fondamentale e sistematico della politica spagnola di protezione degli indiani. Il governo iberico, sin dal reggente Jiménez de Cisneros, nel 1516, non si mostra affatto offeso per le denunce — pur talvolta ingiuste e quasi sempre forsennate — del domenicano. Non solo il padre Bartolomé non è fatto oggetto di alcuna censura, ma i monarchi e i loro ministri, con una straordinaria pazienza, lo ricevono, lo ascoltano, riuniscono delle giunte per studiare le sue critiche e le sue proposte e anche per varare, sulle sue indicazioni e raccomandazioni, l'importante provvedimento delle "Leggi Nuove". Ancor più: sono gli avversari di Las Casas e delle sue idee che la Corona riduce al silenzio».

IL TRIENNIO OPERAIO 1968 - 1971

 

Tratto da: digilander libero

 
Le lotte operaie 1968-71
e l’internazionalismo militante

 
 
 
(Tratto dall'omonimo opuscolo pubblicato il 15/2/1972)

Gli anni che vanno dal 1968 al 1971, visti in relazione al movimento operaio, costituiscono un periodo unitario. Anche se questo periodo può essere suddiviso in più fasi, questi quattro anni rappresentano, tuttavia, un ciclo unitario di lotte. Chiamiamo questo periodo: il risveglio proletario. Lo definiamo così perché è a partire dal 1968 che il proletariato italiano incomincia a scuotersi, sistematicamente, dalla soggezione padronale; a sottrarsi alla tutela sindacale; a riprendere l’iniziativa della lotta anti-capitalistica; a riconquistare la propria autonomia di classe.

GUIDO ROSSA Un uomo solo contro le BR

 

 

 

Tratto da: In storia

di Marco Grilli

 

GENOVA, 24 GENNAIO 1979

 

“Un nucleo armato della BR ha giustiziato Guido Rossa, spia e delatore all’interno dello stabilimento Italsider di Cornigliano. Il suo tradimento di classe è ancora più squallido e ottuso in considerazione del fatto che il potere i servi prima li usa, ne incoraggia l’opera e poi li scarica. Compagni, da quando la guerriglia ha cominciato a radicarsi dentro la fabbrica, la direzione Italsider, con la preziosa collaborazione dei berlingueriani, si è posta il problema di ricostruire una rete di spionaggio, utilizzando insieme delatori vecchi e nuovi.

 

LA MARCIA DEI QUARANTAMILA

 

Tratto da: La storia siamo noi

 

 

Il 14 ottobre 1980, a Torino, 40.000 colletti bianchi della fiat scendono in piazza, contro gli operai

 

La marcia dei colletti bianchi della FIAT del 14 ottobre 1980 è considerata  un punto di rottura nella storia delle lotte sindacali in Italia. Per la prima volta nella storia delle proteste dei lavoratori la maggioranza silenziosa dell’industria più importante d’Italia alza la voce e dà luogo ad una manifestazione che cambierà per sempre i rapporti tra lavoratori, sindacati e azienda. La manifestazione rappresenta una dura sconfitta per il sindacato.
 

DESAPARECIDOS, CAPITOLO ATROCE DELLA STORIA ARGENTINA- per non dimenticare- di Gianni Martinelli

      Nelson Martín Cabello Pérez, Gustavo Alejandro Cabezas, Ary Cabrera Prates, Jorge Eliseo Cáceres, Edgar Claudio Cadima Torrez, Eduardo Alberto Cagnola, Ricardo Luis Cagnoni, Italo Américo Cali, Simón Campano, Horacio Raúl Campione, María Silvia Campos, Luis Canfaila, José Antonio Cano, Alberto Canovas Estape, Carlos Hugo Capitman, Julio Cesar Carboni, Alvaro Cardenas, Daniel Hugo Carignano, Laura Estela Carlotto....

I pochi nomi sopra citati dovrebbero al contrario essere circa 30.000
perché questo è il costo in vite umane dell'immane tragedia dei desaparecidos in Argentina. Ma alla
Clicca sulla immagine per ingrandire
La Casa Rosada, il palazzo
del potere argentino
sparizione di 30.000 persone si devono aggiungere altre cifre agghiaccianti come l'appropriazione di più di 500 figli di scomparsi, la detenzione di migliaia di attivisti politici e l'esilio di oltre 2 milioni di persone.
Nomi e cifre identificano l'orrore del genocidio subito da un'intera generazione di civili argentini negli anni tra il 1976 e il 1983. Ricordiamo questo orrore perchè compito dello storico è quello di contrastare le attualissime spinte al revisionismo che cercano di nascondere e a volte addirittura di negare quello che in realtà è avvenuto. La portata di questa immane tragedia deve invece emergere in tutta la sua violenza e veridicità per essere anche un monito affinchè simili genocidi non si verifichino mai piu' in nessun luogo.

I campi FEMA negli Stati Uniti.



Scritto da "Geopolitical monitor"

1. Sommario



La United States Federal Emergency Management Agency [agenzia federale degli Stati Uniti per la gestione delle emergenze n.d.t.] detiene numerosi campi di prigionia in tutti gli Stati Uniti. Alcuni campi sono stati costruiti e/o rinnovati di recente e sono pienamente equipaggiati. L'esistenza dei campi, accanto agli ordini esecutivi presidenziali che danno al presidente e al Dipartimento di Sicurezza Nazionale (del quale la FEMA è ora parte) il controllo sulle ‘essenziali funzioni nazionali’ nel caso di ‘emergenza catastrofica’ hanno portato a preoccupazioni sul fatto che i campi possano essere usati per detenere con la forza, con scopi anticostituzionali, cittadini americani.

 

Il Club di Roma. Esempio di distorsione della realtà.

Immagine non tratta dal sito
 

« Nell'ipotesi che l'attuale linea di sviluppo continui inalterata nei cinque settori fondamentali (popolazione, industrializzazione, inquinamento, produzione di alimenti, consumo delle risorse naturali) l'umanità è destinata a raggiungere i limiti naturali dello sviluppo entro i prossimi cento anni. Donella Meadows 1972 . Fondazione Rockefeller. »

 

Piazza Fontana. La strage impunita

Cronologia della strage di stato di Piazza Fontana

 
Documento aggiornato al 17/02/2006
 
Immagine non associata ad altre immagini dell’articolo
 
 
 
12 dicembre 1969
un ordigno contenente sette chili di tritolo esplode alle 16,37, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana, a Milano. Il bilancio delle vittime è di 16 morti e 87 feriti.
Nei giorni successivi alla strage, solo a Milano, sono 84 le persone fermate tra anarchici, militanti di estrema sinistra e due appartenenti a formazioni di destra.
Il primo ad essere convocato è il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, chiamato in questura lo stesso giorno dell’esplosione. Dopo tre giorni di interrogatorio non viene contestata, a Pinelli, nessuna imputazione eppure non viene comunque rilasciato. Ad interrogarlo è il commissario Calabresi il quale guida l’inchiesta sulla strage.

 

La dinastia Ming

 

Fonte: Studiare Meglio

 

Immagine non tratta dall’articolo

 

La dinastia Yuan, mongola, governò prima dell'insediamento della dinastia Ming. La discriminazione dei mongoli contro i cinesi viene spesso considerata come causa primaria per la fine del dominio Yuan in Cina. Altre cause includono la collusione con i lama tibetani nel deprivare i cinesi delle loro terre, la eccessiva circolazione di cartamoneta, che fece decuplicare l'inflazione durante il regno dell'imperatore Yuan Shundi, e l'inondazione del fiume Giallo come risultato dell'abbandono dei mongoli dei progetti di irrigazione.

Il genocidio degli Indiani del Nord America

 

Immagine non dell’articolo

 

di Raffaele D’Aniello - 09/03/2009
Fonte:
Civium Libertas [scheda fonte]

La distruzione, da parte dei coloni europei, della popolazione del Nuovo Mondo rappresenta una macchia indelebile. Tra il XVI e XIX secolo, spagnoli, portoghesi, francesi, inglesi e olandesi si macchiarono di molteplici, orribili crimini di massa, cancellando dalla faccia della terra non soltanto numerose etnie, ma un insieme di antiche culture.

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